sabato 28 maggio 2011

mercoledì 15 dicembre 2010

10 100 1000 Sakineh!

E' giusto battersi in favore di Sakineh, ma per una sola donna che ancora vive nelle parole di molti ci sono altre donne che muoiono nell'indifferenza del mondo. Colpevoli o innocenti di azioni sconsiderate piuttosto che di lotte per la vita, sono donne, sono persone con dei diritti fondamentali che non devono essere violati, nemmeno in nome di una legge di un popolo che tutto è tranne che sovrano !

"'Dobbiamo essere certi - ha detto ancora Hu - che l'uso della pena di morte avvenga in maniera accurata e libera da errori in modo da rispettare gli imputati e i loro diritti'.
Hu non ha voluto chiarire quante siano le persone giustiziate ogni anno in Cina. La cifra è classificata come segreto di Stato."
Il diritto di una persona è quello di poter vivere dal momento che è stato fatto nascere e il diritto di decidere quando e in che modalità morire se le condizioni di salute sono impossibili da sopportare; nessuna sentenza, poi, potrà mai essere realmente imparziale perciò nessuna persona potrà in alcun modo essere totalmente sicura della colpevolezza di un'altra a tal punto da punirla con la pena capitale: vi è una vita in gioco che non potrà più tornare a respirare l'aria fresca del mattino.
Vita e morte non possono essere segretate dallo Stato, nessuno può essere padrone di un'altra persona !

mercoledì 18 agosto 2010

Sii la tua Leggenda Personale






Mentre leggevo un altro articolo di EccoCosaVedo, di cui riporto sotto il link della pagina, è cominciata la canzone di Lighea "Rivoglio la mia vita" ed ho pensato che non poteva essere una semplice coincidenza se testo e musica erano davanti a me nello stesso momento: dovevo scrivere !
Che poi, in fondo, le coincidenze sono le piccole molliche che l'Universo, o la Vita o una Intelligenza Superiore se volete, lascia lungo il sentiero per la realizzazione della nostra Leggenda Personale
e da sempre, sul mio Cammino vi è l'Arte e la Comunicazione: la scrittura, oggi, è il mezzo più congeniale per esprimermi e far sì che la mia esistenza non sia del tutto vana, che un giorno sia ricordata e raccontata da altre persone, l'essere eterna a modo mio :)

Quando si è piccoli si è come cellule staminali embrionali, si è pronti e predisposti per fare qualsivoglia cosa nella vita; poi si cresce, si diventa obiettivi mobili prima dei genitori che guardano ai propri figli come a un prolungamento di sé stessi, a un'altra possibilità di realizzare ciò che in passato non hanno potuto o voluto realizzare; poi della scuola, luogo satanico in cui si è costretti fin da bambini ad imparare - senza necessariamente comprendere - nozioni che per quando si saranno conclusi gli studi saranno obsolete, non avranno certamente insegnato a vivere.
Poi arriva l'età adulta, arriva la Società che chiede il conto degli anni che si sono dedicati a ben altro che al servire il padrone di turno e così impariamo anche a chinare la testa se vogliamo mangiare, sopravvivere.

La Vita...mmmhhh...ma chi può insegnarci a viverla ? La Vita semplicemente si lascia vivere, non insegna però lancia dei segnali affinché possiamo camminare sicuri sul nostro Cammino anche quando ci allontaniamo un poco per vedere cosa c'è oltre lo steccato, anche quando decidiamo di deviare verso il Cammino di un'altra persona e stare con lei per un po' di tempo: la nostra Stella Polare che brilla alta nel firmamento per ricordarci sempre la giusta rotta da seguire.
Tanto è che, però, qualcuno anzi, molte troppe persone tentanto d'ingabbiarci continuamente in celle dorate in cui si prendono cura di noi abbastanza che si possa sopravvivere, ma ci privano del nostro Diritto alla Felicità
, della nostra Libertà di Amare... sì, di Amare perché esprimere sé stessi è condividere con gli altri la nostra esistenza, la nostra gioia d'esistere, significa dare valore alle altre persone e renderle vive, magari felici.
Cercano di privarci dell'altro rendendolo l'unico colpevole della nostra condizione di reclusi. Cercano d'infonderci la paura del diverso-da-me .

A questo punto la reclusione è mentale, in questo modo diventiamo carnefici e vittime di noi stessi, fragili creature che non hanno saputo scegliere, non hanno voluto decidere della propria persona ed ora si ritrovano a delegare forzatamente: delegare e lasciare in eredità ad altri i propri diritti !

Poi la Vita ritorna, ritorna continuamente sul nostro perduto Cammino a lasciarci le molliche, a lanciarci sassi che a volte son massi per provocare frane disastrose se ciò è necessario a riattirare la nostra attenzione sul nostro Sentiero, che in qualche tempo e in qualche spazio fa avevamo abbandonato perdendoci in deserti che non ci appartenevano; la Vita torna prepotentemente a farsi viva e a quel punto qualcosa si ridesta, la Coscienza debolmente torna a vibrare e farsi sentire nella nostra mente, a dirci che forse dobbiamo riprendere il Cammino che pensavamo perduto chissà dove e invece era sempre stato là, davanti a noi che ciechi di violenza non riuscivamo a scorgerlo.

Noi siamo esattamente ciò che pensiamo e vogliamo essere così, se pensiamo di essere delle persone meravigliose, creative, felici, libere, coraggiose allora possiamo soltanto e semplicemente... ESSERLO !
Quando iniziamo ad essere ciò che pensiamo e vogliamo essere compiremo finalmente la nostra Leggenda Personale istante per istante.


EccoCosaVedo articolo:

La Paura non ci Protegge

Yes, we should !

Gli articoli di EccoCosaVedo centrano perfettamente il punto: la condivisione.
Condividere idee e ideali, strategie e obiettivi, mezzi per raggiungere la desiata libertà; eppure, sebbene il fine ultimo di ogni individuo sia il medesimo, continuiamo a farci la guerra per il primato della vittoria ! Condividere sembra non essere sufficiente e non importa che abbiamo gli stessi obiettivi, ognuno vuole sedere sul trono del comandante massimo, ognuno vuole il suo piccolo gruppo di seguaci che come automi eseguono le direttive.

Prendiamo in esame la Politica, l'arte di governare la Cosa Pubblica: condividiamo tutti gli ideali di Libertà, Uguaglianza, Giustizia, Democrazia, in Francia il motto intende perfino la Fratellanza eppure questi virtuosi ideali non riescono ad essere un collante reale, sebbene ognuno di noi (sì, forse non proprio tutti...) cerchi di conseguirli nella proprio vita e diffonderli ecco, proprio non riusciamo ad unirci nel mantenerli vivi dentro e intorno a noi.
Delegare continua ad essere il passpartout per la tranquillità della Coscienza: deleghiamo le nostre responsabilità di cittadini non più solo ai politici bensì direttamente ai Partiti ai quali appartengono e ai quali devono obbedienza; deleghiamo le nostre responsabilità di persone coscienti alle varie Istituzioni, al Superiore di turno, all'età troppo giovane o troppo vecchia per comprendere, alla scuola per un'istruzione sorpassata dalla realtà; deleghiamo perpetuamente le nostre Coscienze alle varie guide spirituali senza mai riprendere il volo alla scoperta di altri cieli, di altri Infiniti.
Delegare è il primo passo per perdere i propri diritti e soprattutto quello di espressione del proprio pensiero, talmente importante tanto più in quest'era così fragile e delicata proprio come la nascita di un bambino: possiamo scegliere di andare verso un mondo migliore oppure precipitare definitivamente nel baratro senza biglietto di ritorno, sta a noi la scelta !

Nella ricerca della Felicità e nella conquista della Libertà non esiste un podio per i primi classificati: siamo tutti vincitori quando anche solo una persona le raggiunge e tutti perdenti quando le perde.
Allora cerchiamo di vincere il nostro posto al sole qui sulla Terra, pianeta patrimonio dell'intera Umanità.

EccoCosaVedo articoli:

Cooperare oggi è Possibile

Divide et Impera

Modena City Ramblers Live - 28 Luglio 2010 - Bracciano

Quando pensavo alla creazione del gruppo, In viaggio verso...Bracciano, immaginavo giornate avventurose in luoghi ancora sconosciuti ai più, alle camminate in mezzo questa natura meravigliosa che ci circonda; poi è cominciata Viva Bracciano, ma i miei alti e bassi umorali mi hanno portata a chiudermi in due settimane di solitudine, di quiete.

Fino a quando ne sono uscita e...ero giusto in tempo per godermi il mio primo concerto dell'anno: i Modena City Ramblers dal vivo a Bracciano !

Ho subito collegato loro a I Cento Passi, omaggio musicale - nonché cinematografico - a Peppino Impastato, un ragazzo che aveva più o meno la mia età quando fu trucidato dalla mafia, il 9 Maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu ritrovato il corpo ormai senza vita di Aldo Moro. Pochi mesi dopo sarei nata io.

Nulla accade per caso nelle nostre vite, ogni evento al quale partecipiamo volenti o nolenti lo abbiamo, consciamente o inconsciamente, voluto, attirato, desiderato a volte; ogni accadimento in realtà non ha in sé alcun valore se non quello che noi stessi gli diamo ed è per questo motivo che se vogliamo veramente vivere abbiamo il diritto e la necessità di apprendere la lezione, di trovargliene uno o più di motivi positivi, per noi stessi.

Questo concerto, e altri avvenimenti degli ultimi giorni (per non dire degli ultimi anni...), è per me un segno positivo di RESISTENZA, quella stessa RESISTENZA alla quale ci esorta Salvatore Borsellino affinché la Memoria comune e collettiva rimanga salda in ogni persona; affinché i Valori e i Princìpi per i quali suo fratello Paolo Borsellino insieme al suo fraterno amico Giovanni Falcone, lo stesso Peppino Impastato, Peppe Fava, Rocco Chinnici, Beppe Alfano, Giuliano Siani e tanti tantissimi altri sono vissuti, siano patrimonio comune inestimabile di tutti noi.

Non vi racconto di com’è andata la serata perché quando a suonare è un gruppo d’artisti come i MCR, ciò che è importante è il messaggio delle loro canzoni.

Hanno cantato di Libera e del lavoro incessante dei suoi giovani affinché la terra di Sicilia e tutta la terra italiana sia LIBERA dalle mafie, di quest'Onda di speranza che si alza sempre più alta e forte come uno tzunami; dello sfruttamento dei lavoratori, del lavoro nero e delle morti bianche, di massoni e tangenti; di RESISTENZA, ma anche di quanto sia bella la vita e sia la morte a morire !

È ancora il tempo, questo nostro, di RESISTERE alla violenza di una classe dirigente che ci vuole sempre più schiavi di un consumismo sfrenato che ci rende TUTTI UGUALI senza distinzioni: per chi si arricchisce sulla salute e sulla vita dei bisognosi, siamo tutti carne da macello, agnelli sacrificali al dio-padrone di turno.

È anche il tempo del risveglio dal letargo della coscienza, comprendere che ogni singolo individuo nasce col diritto alla FELICITÀ che nessuno gli può negare o sottrarre; è tempo di alzarci in piedi e far tremare la Terra di un cammino lento e sicuro, di far tremare le poltrone dei cosìddetti potenti, di esser noi registi sceneggiatori e attori di questa grande Matrix chiamata Vita !

E Mercoledì sera del 28 Luglio 2010, a Bracciano, la Terra ha tremato al suono della musica vertiginosa e potente dei Modena City Ramblers, delle danze folli degli spettatori e grazie al cielo tutti giovani ché è di buon auspicio affinché non si perdano poi com’è accaduto ai loro genitori; lo stesso cielo stellato che era lì, a guardarci danzare e cantare proteggendoci dalle intemperie: perché quel concerto si doveva fare !

Per terminare, mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Bracciano, nella persona di Gianpiero Nardelli, per aver voluto e realizzato quest’evento.

Inoltre, per chi starà sicuramente pensando che forse questa nota sia fuori luogo e per nulla attinente al concerto e ai fini del gruppo, voglio ricordare che è cosa certa che parte della criminalità organizzata e nella fattispecie camorristica ormai è giunta fin dentro casa nostra: nessuno di noi può oggi affermare con leggera superficialità “ciò non ha a che fare con la mia vita” , “io non sapevo”.

Che poi, casa nostra è l’Italia intera e, in verità, l’intero mondo poiché altro pianeta o tecnologia per viaggi intergalattici ancora non ce n'è.

Bracciano, Sabato 31 Luglio 2010

mSa

mercoledì 21 aprile 2010

Vocabolario for President !

Appena conclusi gli scrutini regionali, già si vorrebbe non parlare più di elezioni fino alla fine di questo “Benedetto” – quanto mai più di oggi – Governo; eppure, più di un Italiano vero vorrebbe già tornare alle urne, qualche milione vero direi che se fossero milioni di euro una buona parte del debito pubblico sarebbe già sanato.
Stranissimo caso di coscienza nazionale visti i recenti risultati di astensionismo elettorale. Eppure in tanti vorrebbero votare ancora e ancora e ancora… fino a quando la formula del Parlamento perfetto sia creata grazie ad un miracolo tutto italiano che vede il popolo finalmente unito quando c’è da mandare a casa quell’uno individuo !
Certo, poi sarà difficile decidere chi lo potrà sostituire in questa melma che chiamasi politica, politici e politicanti; cartomanti per leggerti la tua s-fortuna di esser nata nel Bel Paese dei mandorli in fiore e rabdomanti che sempre vanno alla ricerca di quei voti nascosti nelle pieghe mentali di quei poveri disgraziati che proprio non riescono a pensare da soli che la politica, questa politica, sia per il loro bene, che le leggi ad personam od anche ad partitum – tanto è lo stesso – siano per la Sua persona e per il Suo partito – quello della pagnotta, ovviamente !
Che sia chiaro, con tutto il rispetto parlando per chi la cartomanzia e la rabdomanzia le studia veramente, con abnegazione e vocazione di vero Saggio – inteso come Sapiente, per chi non intende…

Dicevo, appunto, che poi trovare un sostituto degno di Nota è difficile, non molti sono alla sua Altezza – i più la superano – sebbene in tanti evitano alla stessa maniera di utilizzare la propria mente per valutare le proprie parole e perciò i propri pensieri a dispetto, si sa, della buona creanza che vorrebbe si dicesse sempre ciò che si pensa. Ma, in fondo, la creanza è stata smaltita come si smaltiscono i rifiuti tossici italiani – e non, in Italia – ovvero interrata a far da concime, questo sì, chimico per gli ortaggi e i frutti nostrani.

Siccome la democrazia vuole che ognuno possa partecipare attivamente o passivamente, direttamente o indirettamente alla vita pubblica e politica del Paese che lo ospita, io una proposta per un possibile sostituto di quelle pieghe mentali, e non soltanto, dell’Uno ce l’avrei: un rappresentante pregevole della nostra italianità, cu sui poter contare per una parola giusta da dire nel momento giusto alla persona giusta – che se la persona è quella sbagliata il messaggio tornerà al mittente con tanto di scuse che, come è noto, qui in Italia sono sempre poste da chi è nella ragione poiché ha commesso il grave crimine di Essere piuttosto che di Avere. E se non hai, di certo, finirai nei guai.
Il mio candidato ogni anno si rinnova, studia, si aggiorna sulla dialettica odierna, dialoga brillantemente con i dotti e sa farsi comprendere dai giovani con il loro stesso slang, piace ai nostalgici di un tempo andato in cui la Parola data valeva più di un contratto scritto. Il candidato ideale per questa Italia multiforme e multicolori: grandi e piccini, giovani e anziani, dotti e analfabeti – più dotti nelle campagne e analfabeti nelle città visto che moltissimi degli immigrati braccianti sono laureati nei loro Paesi d’origine, proprio coloro che ogni giorno ci fanno poi trovare le nostre verdurine e le nostre fruttine sui nostri piattini, altrimenti toccherebbe a noi spaccarci la schiena sotto il sole cociente e la pioggia battente per poi essere pagato un niente - proprio tutti potranno rivolgersi a Lui fiduciosi in una risposta certa e precisa: diverrà l’amico a cui rivolgersi in qualsiasi momento, a casa come al lavoro, a scuola come negli ospedali; per una parola di conforto o per trovarla una parola quando nella mente nemmeno quel solo neurone impazzito vuole proprio lavorare !
Il mio candidato ideale è: Vocabolario della Lingua Italiana, Devoto-Oli. Perché un amico è per sempre e un Vocabolario è for President !

Amico, appunto, il Vocabolario vorrebbe tanto esserlo e lui ce la mette tutta, ma proprio tutta e s’ingegna in ogni modo e ogniddove per attirare l’attenzione dell’altro. Per essere amici però bisogna volerlo entrambi poiché l’amicìzia è il “reciproco affetto, costante ed operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine”: ora, certamente il Vocabolario così come oggi si presenta alla nostra vista non può essere ancora considerato una persona, ma da persone vien creato nella speranza che questo libro delle meraviglie linguistiche possa trovare una calda accoglienza nella vita di ogni cittadino.

Ogni cittadino cosciente, aggiungerei, poiché al momento questi sembra mancare e soprattutto nei luoghi in cui più necessiterebbe esercitare la propria responsabilità civica essendo consapevole dei propri pensieri ed azioni, conoscendone le conseguenze dirette e indirette probabili.
E chi può essere più conoscente delle proprie parole di un vocabolario ?
Ma il mio “Vocabolario per Presidente” è soltanto una provocazione per porre l’accento proprio sulla mancanza di cosciènza e conoscenza da parte dei nostri dirigenti politici – purtroppo da parte anche dei cittadini, coloro che quelle “poltrone vuote” le votano ed è, idealmente, con un filo di voce che lo sussurro, come chi ormai più nulla attende dalle persone…
No, il Vocabolario è PER il Presidente, poiché il nostro evidentemente ha dei problemi quanto meno di memoria – e come biasimarlo, anche lui è arrivato alla sua bell’età, casomai dobbiamo biasimarci noi come italiani perché non riusciamo ancora a concedergli il giusto e meritato riposo dopo una lunga vita dedicata al suo lavoro. Che poi è anche il nostro lavoro e sono nostri i figli perduti nel disperato tentativo di sottrarlo alla Mala amicizia di certune persone.

Problemi di memoria ed anche di motricità linguistica: la sua lingua si muove più veloce del suo pensiero, precede il suo pensiero, caso unico di uomo in cui il cervello non risiede nei cosìddetti, ma nel suo apparato fonico. Anche abbastanza simbolico: da giovane si cade in “fallo” e da adulto si cerca di leccarla. In fondo, l’orifizio orale è il primo “organo” col quale e attraverso il quale cerchiamo un contatto con questo mondo, e grazie al quale conosciamo i primi veri piaceri della vita: succhiare, gustare, leccare, mangiare, parlare… Si dice che invecchiando si ritorna bambini: per alcuni sembra proprio sia così !

Purtroppo però la sua mancanza di memoria sembra si trasmetta anche alla prole, soprattutto di sesso femminile e maggiore dei sei fratelli e sorelle: caso precoce di perdita di memoria oppure mancanza di educazione lessicale ? In entrambi i casi ci sarebbe da preoccuparsi: nel primo per la sua salute, nel secondo saremmo preoccupati per l’azienda di famiglia di cui lei è Presidente – chi va a Roma perde la poltrona, ma in questa partita la si è giocata in casa.
Mancanze che se volontarie o meno denotano, ad ogni modo, una totale inconsapevolezza delle parole che si stanno utilizzando e del loro valore, del loro peso e di come questo ricadrà inevitabilmente non soltanto su di loro – poco male, alla fine, se per una volta a chieder scusa fossero coloro che SONO nel torto – quanto sulla nostra società, tanto più se lasciate fluire e confluire nelle case di ogni italiano attraverso il mostro Media.
Strozzerei chi ha scritto la Piovra” (La Repubblica, 28 Novembre 2009) , "(…)la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato, come "le serie della Piovra" e in generale "la letteratura, Gomorra e tutto il resto" (La Repubblica, 16 Aprile 2010) - Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ; “(…)quella che era né più né meno che una critica. Una critica che può anche non essere condivisa, ma che, come tutte le opinioni, è più che legittima.” (La Repubblica, 17 Aprile 2010), Marina Berlusconi, Presidente Mondadori S.p.A.

Criticare vuol dire esaminare, interpretare, valutare, approfondire, motivare la valutazione di un fatto o situazione, di un documento storico od artistico: questi sono i significati che tutti possono ritrovare nel proprio vocabolario, questo amico fedele e leale – fino a quando qualcuno non gli cambia il posto nella libreria – che dovrebbe essere sempre consultato prima di aprir bocca e darle fiato.

Forse però Padre e figlia hanno volutamente tralasciato il significato primario per rifarsi all’accezione che sembra essere comune, purtroppo e che invece è un significato secondario: biasimare, riprendere, giudicare sfavorevolmente; muovere obiezioni, censurare. Ed il biàsimo è una “disapprovazione o condanna motivata da un giudizio morale soggettivo”: che emesso dal presidente di una casa editrice può anche essere accettato – nel caso di Roberto Saviano ed altri è quanto meno contraddittorio disapprovare chi e cosa si sta pubblicando - ; ma quando è il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ovvero il Capo del Governo in carica ad emettere, ad affermare una tale condanna non ci si può non interrogare sugli effetti e quali che tali affermazioni sconsiderate avranno sulla vita pubblica del nostro Paese.
In uno Stato civile e democratico si sarebbe aperta una discussione pubblica oltre che parlamentare su tali dichiarazioni, ogni cittadino si sarebbe sentito “parte civile” e così chiamato in causa: sì, perché ogni cittadino cosciente, consapevole e intellettualmente onesto afferma la verità dei fatti, non si sottrae alla sua responsabilità civica di partecipare attivamente per migliorare la società; e se in questa società, così come in un organismo, vi è un Male da estirpare lo si afferma a voce alta così da chiedere aiuto, da trovare insieme ad altri le soluzioni migliori per risanare lo stato naturale della collettività.
Fabrizio Quattrocchi disse ai suoi carnefici, davanti la videocamera, il giorno della sua esecuzione: “Ora vi faccio vedere come muore un italiano”. Ci sono milioni di italiani in Italia e nel mondo che ogni giorno dimostrano all’intera umanità come vive onestamente un italiano vero, senza vergognarsi delle proprie origini – che non ve ne è una che non sia macchiata di sangue innocente – e prendendo parte a testa alta: Roberto Saviano è uno di questi italiani veri e chi afferma che con le sue parole – le parole di tutti, al fine, poiché il Vocabolario è universale – infanga la propria terra è quanto meno intellettualmente disonesto e perciò non è un italiano vero.

Mariastella Argenti

mercoledì 3 marzo 2010

La Politica del Pettegolezzo

La Politica del Pettegolezzo



Eccocosavedo introduce un discorso a me molto caro, soprattutto in quest'ultimo anno in cui ho speo molto tempo a comprendere come realmente è la situazione italiana - peggiore di quanto la immaginassi : distaccarsi dall'illusione della veridicità delle notizie trasmesse dai mass media.

Siamo soliti leggere i quotidiani, le riviste settimanali magari specializzate in politica e società, guardare i telegiornali, ascoltare i dibattiti politici ecc. , insomma ci bombaridiamo di notizie filtrate e censurate da altri cercando così di manipolare le nostre menti e in particolare le nostre coscienze - neutralizzare le nostre coscienze, sarebbe meglio affermare.
Ogni notizia da ogni fonte provenga è veicolata in modo tale da suscitare in chi la ascolta o la legga una reazione emotiva piuttosto che una azione cosciente e razionale.
In ciò la Rete potrebbe veramente divenire l'ultima frontiera della Libertà e dell'Informazione, con tutte le sue contraddizioni senz'altro, ma con la grande opportunità di fare vedere il mondo come veramente è, di come i regimi agiscono, l'ultimo mezzo per comunicare a livello mondiale notizie che altrimenti rimarrebbero segregate nelle cronache nostrane : il caso Neda insegna !

Per quanto limitati siano i dati e gli scritti forniti da ogni utente e perciò, in un certo qual senso, limitanti parafrasando Roberto Saviano in un suo saggio letterario del 2001, sono pur sempre una risorsa immensa alla quale attingere per poter approfondire le nostre conoscenze ed allargare i nostri orizzonti.

mSa

Lettera aperta a Salvatore Borsellino, Sonia Alfano, e all'avocato Repici



Solitamente le lettere personali e così sentite, in cui si condividono emozioni ed ideali, non si commentano : cosa si potrebbe criticare, quali gli elementi da migliorare ?
Impossibile.

Sento in ogni caso di condividere quanto espresso dall'Avv. Franceschetti : purtroppo si sbaglia il bersaglio e soprattutto, a mio avviso, le domande.
Spesso mi stupisco di quanto le persone possano essere così miopi o così ingenue da poter credere che, in seno a questo sistema socio-economico-politico, possano ancora esistere differenze nette e precise, degli assolutismi come Mafia e Antimafia, come Politici e politicanti, come Massoneria e Massoneria Deviata - al che vorrei che qualcuno mi spiegasse la differenza tra quest'ultime due poiché, forse, son io ad esser cieca...

In questo Bel Paese, di nome Italia, il termine Sistema che solitamente indica la cosìddetta Camorra dovrebbe invece indicare lo Stato medesimo, ovvero il sistema appunto col quale è governato e attraverso le modifiche del quale si sta attuando da decenni una politica atta a trasportarci inconsapevolmente e, paradosso, consenzientemente in un regime parlamentare in cui il Popolo (non) Sovrano è il figlio della Vecchiaia, atto a sorreggere solamente attraverso il suo lavoro l'oligarchia che regna questa, sì, sovrana da sempre.

La conoscenza del Sistema è l'unico mezzo che abbiamo a disposizione per attuare un'implosione dello Stesso, per sopprimerlo una volta per tutte.
Impresa ardua per un popolo, quello italiano, che mai si è sentito unito negli ideali : forse che oggi si possa sentire Uno nella sofferenza ?

mSa